Quante volte vi è capitato che un animale vi scappasse da
sotto ai piedi e non ve ne eravate accorti? Una delle
tante funzioni del binocolo è proprio questa: osservare
con attenzione tutto ciò che si ha davanti, dalla breve
alla lunga distanza. Il binocolo risulta fondamentale in
diverse situazioni ad esempio la fotografia vagante, la
fotografia da appostamento e le uscite mirate alla
ricerca/studio dei soggetti.
Nella fotografia vagante ci si muove per 40-50 metri alla
volta, ci si ferma e si scansiona col binocolo prima di
procedere ulteriormente. Nella fotografia da capanno il
binocolo risulta di importanza fondamentale in quelle
situazioni in cui abbiamo una ampia visuale di fronte a
noi, per esempio capanni in collina per rapaci o
ungulati: anche in questo caso usare il binocolo per
scansionare l'area davanti a noi e ai lati del capanno
risulta particolarmente utile per individuare soggetti
non visibili ad occhio nudo.
Per uso fotografico, non consiglio di acquistare binocoli
sopra le 400 euro, un modello di discreta qualità e di
dimensioni/peso ridotti è più che sufficiente.
Le ottiche da osservazione sono principalmente di due
tipi, binocoli e cannocchiali; sono strumenti
importantissimi per i fotografi naturalisti che si
occupano di fauna (Mammiferi e Uccelli); non è per forza
obbligatorio averli entrambi, ma almeno un discreto
binocolo è necessario. Grazie al binocolo ho trovato
tanti soggetti che altrimenti non avrei visto a occhio
nudo e inizialmente quando lo usavo più di rado, a causa
della mancanza del binocolo in alcune situazioni mi sono
lasciato scappare degli animali di cui non mi ero
accorto a occhio nudo.
I cannocchiali sono usati anche in una particolare
tecnica fotografica (ma anche video) chiamata
Digiscoping: abbinando una fotocamera (generalmente una
compatta o una Mirrorless) con un cannocchiale si
possono ottenere ingrandimenti anche molto forti, ben
superiori ad un super-teleobiettivo, mantenendo una
discreta qualità. Mentre per la semplice osservazione
non è sempre fondamentale scegliere cannocchiali di
altissima qualità, per un uso "fotografico" invece sarà
importante scegliere modelli con qualità ottica
piuttosto elevata altrimenti il risultato sarà
qualitativamente molto scarso.
Per gli scopi di ricerca e monitoraggio a scopo
foto-video documentaristico si usano le
foto-videotrappole compatte. Questi sistemi sono appunto
in grado di scattare foto o registrare video al
passaggio di un animale grazie al loro sensore PIR. E'
preferibile impostarle sempre in funzione video
piuttosto che foto, poichè il video restituisce un
maggior numero di informazioni, consentendoci ad esempio
di vedere da che direzione proviene un animale, a che
velocità, come si comporta, come reagisce ad un set
fotografico etc. I modelli compatti sono piuttosto
economici, filmano anche in piena notte grazie agli
InfraRossi, hanno buona autonomia, sono piccoli e quindi
facilmente occultabili; in alcuni casi è preferibile
scegliere i modelli con illuminatore infrarosso
invisibile all'occhio umano (IR a 940 Nm) così da non
spaventare certe specie particolarmente sospettose.
Esistono anche modelli più evoluti che registrano video
in Full-HD e in questo caso possono consentire di
raccogliere documentazione video utilizzabile per
documentarismo. Tra le varie opzioni alcuni modelli
hanno anche la funzione MMS inviando in diretta una foto
quando un animale attiva il sensore PIR. Le
videotrappole vedono il loro principale uso per
ricercare una data specie animale, per scoprire quali
specie frequentano un determinato punto, ma ci
consentono anche di studiare il comportamento e le
abitudini delle specie dandoci informazioni sulle loro
abitudini e comportamenti (orari, movimenti, direzioni
di provenienza e di spostamento etc.)
Il termine generico "microcamere" indica anche
strumentazioni non proprio micro poiché i modelli
disponibili sul mercato sono numerosissime con diverse
funzioni da scegliere in base alle proprie esigenze. In
genere le "microcamere" non consentono la registrazione
di foto e video ma semplicemente trasmettono via cavo o
wireless l'immagine ad un monitor. I modelli più adatti
al fotografo naturalista / documentarista sono:
microcamere veramente minuscole che possono essere usate
per esplorare cavità o tane, microcamere di piccole
dimensioni e dotate di led infrarossi che possono essere
montate su prolunghe telescopiche per esplorare nidi
anche a grandi altezze, esistono anche minitelecamere
subacquee e minitelecamere dotate di trasmettitori
wireless a lunga distanza.
Le microcamere, minitelecamere e telecamere palmari
hanno due ruoli principali nel campo della fotografia
naturalistica:
a) Scatto remoto:
spesso quando si usano set fotografici
o per riprese video dotati di scatto remoto a distanza è
necessario poter osservare in diretta ciò che avviene
per decidere il momento migliore dello scatto; non
sempre è però possibile vedere direttamente o a causa
della distanza o degli ostacoli o a causa dell'oscurità;
in questo caso si fa uso di microcamere wireless che
consentono di osservare in diretta e a distanza, anche
al buio, il set fotografico e consentire lo scatto solo
nei momenti migliori. Ad esempio: un set fotografico
notturno per faina in cui l'uso di sistemi di scatto
automatico (fototrappole con reflex) non consente di
scattare nel momento giusto e si rischia di ottenere una
foto con l'animale di spalle o in posizioni non belle;
in questo caso una volta preparato il set si monta una
microtelecamera notturna all'infrarosso, ci si apposta
anche a 80-100 metri di distanza, si osserva dal monitor
ciò che succede anche se è piena notte e si scatta col
telecomando solo quando la faina è nella posizione
corretta per ottenere una bella foto.
b) Monitoraggio di soggetti veloci:
Le microcamere e le minitelecamere in genere non sono
dotate di sistemi di registrazione come le telecamere
palmari, ma con appositi accessori (dvr digitali)
possono assolvere anche a questa funzione. Ci sono delle
situazioni in cui per monitorare la presenza o il
comportamento di una specie particolarmente veloce le
videotrappole descritte in precedenza non sono
sufficienti a causa dei loro tempi di risposta (trigger
time) particolarmente lenti (da 1 a 2 secondi); in
queste circostanze quindi si utilizzano
microcamere/minicamere o telecamere in registrazione
continua; l'autonomia energetica e di memoria di questi
sistemi varia da 1 a 5-6 ore. Come esempio si pensi ad
esempio ad una situazione in cui si vuole monitorare se
dei pipistrelli vanno a bere in una pozza d'acqua: una
videotrappola sarebbe troppo lenta per riuscire a
filmare un pipistrello che passa in volo veloce sul pelo
dell'acqua; in questo caso dunque si usa una
micro-telecamera o una videocamera dotate di InfraRosso
e la si posiziona in registrazione continua per un paio
d’ore all’imbrunire; quindi a fine registrazione si
controlla tutto il video registrato per verificare la
presenza e/o comportamento della specie monitorata.
Per chi si occupa di fauna con abitudini parzialmente o
prettamente notturne, in alcuni casi possono essere di
grande importanza gli strumenti che consentono la
visione notturna anche a lunghe distanze.
Sono tecnologie di provenienza militare e anche
piuttosto costose, ma possono rivelarsi veramente utili
per la ricerca e lo studio dei comportamenti di alcune
specie. I visori notturni all'infrarosso attivo sono i
più economici (molte videocamere soprattutto della Sony
hanno la possibilità di vedere l'infrarosso) però hanno
il limite dell'illuminazione che deve essere fornita
artificialmente e raramente supera i 100 metri di
portata, gli illuminatori inoltre sono pesanti e
ingombranti da trasportare.
Gli intensificatori di luce invece amplificano la luce
ambiente e, soprattutto quelli di ultima generazione,
permettono di vedere di notte come se fosse giorno,
anche a lunghe distanze anche se non sono dotati mai di
forti ingrandimenti (massimo 4x-5x); sono molto
costosi (dalle 3.000 euro in su) ma facili da
trasportare.
Le termocamere sono gli strumenti più utili, ma anche i
più costosi rispetto ai visori notturni IR o
intensificazione, sebbene il loro prezzo si stia
abbassando notevolmente negli ultimi anni. Una
termocamera ricostruisce artificialmente una immagine
basata sulla temperatura degli elementi ambientali
(emissione infrarossa passiva) e consente di vedere sia
di giorno che di notte con una particolarità: gli esseri
viventi a sangue caldo (soprattutto i Mammiferi) vengono
evidenziati in maniera inequivocabile anche se un po'
nascosti dalla vegetazione di un prato o un bosco,
poichè la loro temperatura corporea è superiore a quella
ambientale, soprattutto di notte, al mattino presto o in
inverno. Una termocamera può dunque permettere di
individuare animali anche nascosti nella vegetazione o
perfettamente mimetizzati, cosa che un visore notturno
IR o ad intensificazione non può consentire di fare.
Sono telecamere molto sottili, fatte apposta per
indagare in fessure molto strette. Possono essere molto
utili per controllare nidificazioni in cavità, per
esempio nei buchi di picchio, visto che tante specie
oltre ai picchi stessi, possono sfruttare queste cavità
(assiolo, ghiandaia marina, civetta, storno etc). Ne
esistono
numerosi modelli a prezzi molto
accessibili che si collegano allo
smartphone via cavo o tramite wi-fi.
La tecnologia Led ha avuto
un’evoluzione incredibile negli ultimi anni e oggi il
mercato fornisce torce con una potenza davvero
strabiliante, di piccole dimensioni e anche
relativamente poco costose. Le torce sono strumenti
utilissimi nella fotografia alla fauna selvatica solo se
si pratica fotografia notturna vagante; in caso
contrario, se ci si dedica cioè solo alla fotografia
diurna, è comunque sempre utile tenere una piccola
torcia da testa nello zaino in quanto può capitare di
rientrare più tardi del previsto da un’uscita ed è bene
non farsi cogliere impreparati.
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