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Manuale di fotografia agli animali: attrezzature per la ricerca dei soggetti

 

1) Ottiche (binocoli e cannocchiali)

Quante volte vi è capitato che un animale vi scappasse da sotto ai piedi e non ve ne eravate accorti? Una delle tante funzioni del binocolo è proprio questa: osservare con attenzione tutto ciò che si ha davanti, dalla breve alla lunga distanza. Il binocolo risulta fondamentale in diverse situazioni ad esempio la fotografia vagante, la fotografia da appostamento e le uscite mirate alla ricerca/studio dei soggetti.

Nella fotografia vagante ci si muove per 40-50 metri alla volta, ci si ferma e si scansiona col binocolo prima di procedere ulteriormente. Nella fotografia da capanno il binocolo risulta di importanza fondamentale in quelle situazioni in cui abbiamo una ampia visuale di fronte a noi, per esempio capanni in collina per rapaci o ungulati: anche in questo caso usare il binocolo per scansionare l'area davanti a noi e ai lati del capanno risulta particolarmente utile per individuare soggetti non visibili ad occhio nudo.

Per uso fotografico, non consiglio di acquistare binocoli sopra le 400 euro, un modello di discreta qualità e di dimensioni/peso ridotti è più che sufficiente.

Le ottiche da osservazione sono principalmente di due tipi, binocoli e cannocchiali; sono strumenti importantissimi per i fotografi naturalisti che si occupano di fauna (Mammiferi e Uccelli); non è per forza obbligatorio averli entrambi, ma almeno un discreto binocolo è necessario. Grazie al binocolo ho trovato tanti soggetti che altrimenti non avrei visto a occhio nudo e inizialmente quando lo usavo più di rado, a causa della mancanza del binocolo in alcune situazioni mi sono lasciato scappare degli animali di cui non mi ero accorto a occhio nudo.

I cannocchiali sono usati anche in una particolare tecnica fotografica (ma anche video) chiamata Digiscoping: abbinando una fotocamera (generalmente una compatta o una Mirrorless) con un cannocchiale si possono ottenere ingrandimenti anche molto forti, ben superiori ad un super-teleobiettivo, mantenendo una discreta qualità. Mentre per la semplice osservazione non è sempre fondamentale scegliere cannocchiali di altissima qualità, per un uso "fotografico" invece sarà importante scegliere modelli con qualità ottica piuttosto elevata altrimenti il risultato sarà qualitativamente molto scarso.

 

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2) Foto-videotrappole 

Per gli scopi di ricerca e monitoraggio a scopo foto-video documentaristico si usano le foto-videotrappole compatte. Questi sistemi sono appunto in grado di scattare foto o registrare video al passaggio di un animale grazie al loro sensore PIR. E' preferibile impostarle sempre in funzione video piuttosto che foto, poichè il video restituisce un maggior numero di informazioni, consentendoci ad esempio di vedere da che direzione proviene un animale, a che velocità, come si comporta, come reagisce ad un set fotografico etc. I modelli compatti sono piuttosto economici, filmano anche in piena notte grazie agli InfraRossi, hanno buona autonomia, sono piccoli e quindi facilmente occultabili; in alcuni casi è preferibile scegliere i modelli con illuminatore infrarosso invisibile all'occhio umano (IR a 940 Nm) così da non spaventare certe specie particolarmente sospettose. Esistono anche modelli più evoluti che registrano video in Full-HD e in questo caso possono consentire di raccogliere documentazione video utilizzabile per documentarismo. Tra le varie opzioni alcuni modelli hanno anche la funzione MMS inviando in diretta una foto quando un animale attiva il sensore PIR. Le videotrappole vedono il loro principale uso per ricercare una data specie animale, per scoprire quali specie frequentano un determinato punto, ma ci consentono anche di studiare il comportamento e le abitudini delle specie dandoci informazioni sulle loro abitudini e comportamenti (orari, movimenti, direzioni di provenienza e di spostamento etc.)

 

3) Microtelecamere

Il termine generico "microcamere" indica anche strumentazioni non proprio micro poiché i modelli disponibili sul mercato sono numerosissime con diverse funzioni da scegliere in base alle proprie esigenze. In genere le "microcamere" non consentono la registrazione di foto e video ma semplicemente trasmettono via cavo o wireless l'immagine ad un monitor. I modelli più adatti al fotografo naturalista / documentarista sono: microcamere veramente minuscole che possono essere usate per esplorare cavità o tane, microcamere di piccole dimensioni e dotate di led infrarossi che possono essere montate su prolunghe telescopiche per esplorare nidi anche a grandi altezze, esistono anche minitelecamere subacquee e minitelecamere dotate di trasmettitori wireless a lunga distanza.

Le microcamere, minitelecamere e telecamere palmari hanno due ruoli principali nel campo della fotografia naturalistica: 

a) Scatto remoto:

spesso quando si usano set fotografici o per riprese video dotati di scatto remoto a distanza è necessario poter osservare in diretta ciò che avviene per decidere il momento migliore dello scatto; non sempre è però possibile vedere direttamente o a causa della distanza o degli ostacoli o a causa dell'oscurità; in questo caso si fa uso di microcamere wireless che consentono di osservare in diretta e a distanza, anche al buio, il set fotografico e consentire lo scatto solo nei momenti migliori. Ad esempio: un set fotografico notturno per faina in cui l'uso di sistemi di scatto automatico (fototrappole con reflex) non consente di scattare nel momento giusto e si rischia di ottenere una foto con l'animale di spalle o in posizioni non belle; in questo caso una volta preparato il set si monta una microtelecamera notturna all'infrarosso, ci si apposta anche a 80-100 metri di distanza, si osserva dal monitor ciò che succede anche se è piena notte e si scatta col telecomando solo quando la faina è nella posizione corretta per ottenere una bella foto.

 

b) Monitoraggio di soggetti veloci:

Le microcamere e le minitelecamere in genere non sono dotate di sistemi di registrazione come le telecamere palmari, ma con appositi accessori (dvr digitali) possono assolvere anche a questa funzione. Ci sono delle situazioni in cui per monitorare la presenza o il comportamento di una specie particolarmente veloce le videotrappole descritte in precedenza non sono sufficienti a causa dei loro tempi di risposta (trigger time) particolarmente lenti (da 1 a 2 secondi); in queste circostanze quindi si utilizzano microcamere/minicamere o telecamere in registrazione continua; l'autonomia energetica e di memoria di questi sistemi varia da 1 a 5-6 ore. Come esempio si pensi ad esempio ad una situazione in cui si vuole monitorare se dei pipistrelli vanno a bere in una pozza d'acqua: una videotrappola sarebbe troppo lenta per riuscire a filmare un pipistrello che passa in volo veloce sul pelo dell'acqua; in questo caso dunque si usa una micro-telecamera o una videocamera dotate di InfraRosso e la si posiziona in registrazione continua per un paio d’ore all’imbrunire; quindi a fine registrazione si controlla tutto il video registrato per verificare la presenza e/o comportamento della specie monitorata.

 

 

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4) Visori notturni e termocamere

Per chi si occupa di fauna con abitudini parzialmente o prettamente notturne, in alcuni casi possono essere di grande importanza gli strumenti che consentono la visione notturna anche a lunghe distanze.

Sono tecnologie di provenienza militare e anche piuttosto costose, ma possono rivelarsi veramente utili per la ricerca e lo studio dei comportamenti di alcune specie. I visori notturni all'infrarosso attivo sono i più economici (molte videocamere soprattutto della Sony hanno la possibilità di vedere l'infrarosso) però hanno il limite dell'illuminazione che deve essere fornita artificialmente e raramente supera i 100 metri di portata, gli illuminatori inoltre sono pesanti e ingombranti da trasportare.

Gli intensificatori di luce invece amplificano la luce ambiente e, soprattutto quelli di ultima generazione, permettono di vedere di notte come se fosse giorno, anche a lunghe distanze anche se non sono dotati mai di forti ingrandimenti (massimo 4x-5x); sono molto costosi (dalle 3.000 euro in su) ma facili da trasportare.

Le termocamere sono gli strumenti più utili, ma anche i più costosi rispetto ai visori notturni IR o intensificazione, sebbene il loro prezzo si stia abbassando notevolmente negli ultimi anni. Una termocamera ricostruisce artificialmente una immagine basata sulla temperatura degli elementi ambientali (emissione infrarossa passiva) e consente di vedere sia di giorno che di notte con una particolarità: gli esseri viventi a sangue caldo (soprattutto i Mammiferi) vengono evidenziati in maniera inequivocabile anche se un po' nascosti dalla vegetazione di un prato o un bosco, poichè la loro temperatura corporea è superiore a quella ambientale, soprattutto di notte, al mattino presto o in inverno. Una termocamera può dunque permettere di individuare animali anche nascosti nella vegetazione o perfettamente mimetizzati, cosa che un visore notturno IR o ad intensificazione non può consentire di fare.   

5) Microtelecamere fibroscopiche

Sono telecamere molto sottili, fatte apposta per indagare in fessure molto strette. Possono essere molto utili per controllare nidificazioni in cavità, per esempio nei buchi di picchio, visto che tante specie oltre ai picchi stessi, possono sfruttare queste cavità (assiolo, ghiandaia marina, civetta, storno etc). Ne esistono numerosi modelli a prezzi molto accessibili che si collegano allo smartphone via cavo o tramite wi-fi.

 

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5) Torce

La tecnologia Led ha avuto un’evoluzione incredibile negli ultimi anni e oggi il mercato fornisce torce con una potenza davvero strabiliante, di piccole dimensioni e anche relativamente poco costose. Le torce sono strumenti utilissimi nella fotografia alla fauna selvatica solo se si pratica fotografia notturna vagante; in caso contrario, se ci si dedica cioè solo alla fotografia diurna, è comunque sempre utile tenere una piccola torcia da testa nello zaino in quanto può capitare di rientrare più tardi del previsto da un’uscita ed è bene non farsi cogliere impreparati.

 

 

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