Manuale di fotografia agli animali: la
ricerca dei soggetti
Studio del soggetto: ci sono molte
situazioni in cui prima di procedere allo scatto o alle
riprese vere e proprie è necessario studiare il
soggetto, i punti in cui si muove, gli orari, il
comportamento. Anche in questo caso si possono usare
strumenti appositi per esempio le trappole video.
-studio della biologia della specie
parametri da studiare
distribuzione
habitat
abitudini
ciclo circadiano
ciclo annuale
fenologia e migrazioni
etologia
abitudini
-studio dei metodi di ricerca per
quella specie
-studio delle metodiche
fotografiche per quella specie
-studio dei dettagli locali
(notizie, forum, mappe di distribuzione locali,
specialisti locali etc)
-studio delle mappe (google etc)
Per esempio: se cercate il martin
pescatore, già dalle mappe satellitari è facile
individuare bacini d’acqua, fiumi, ruscelli, soprattutto
in pianura, dove potrebbe vivere questa specie; se
cercate il merlo acquaiolo potrete individuare i piccoli
ruscelli di alta collina o di montagna già sulle mappe
satellitari; se cercate rapaci rupicoli, che nidificano
nelle pareti rocciose potete facilmente invidiarle sulle
mappe satellitari e così via.
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Ricerca: non sempre è possibile
trovare una specie a occhio nudo, o a causa della
distanza o nel caso di specie notturne o poco visibili.
In questi casi si fa uso di strumenti che "amplificano"
i sensi consentendo di osservare a distanza o nel buio o
di registrare video automaticamente al passaggio di un
animale
La fase di ricerca serve non solo
per trovare la specie ma anche per trovare il singolo
individuo migliore da fotografare rispetto ad altri
posti dove si sa che c'è quella specie ma gli individui
non sono fotografabili (lunghe distanze di fuga,
ambiente non idoneo, mancanza di permessi etc...)
Vista e udito
Vista e udito sono indubbiamente i
sensi principali che utilizzeremo durante la ricerca sul
campo; non tutti sono dotati di una vista acutissima,
nonostante gli occhiali, e in questo caso ci si può
aiutare con le ottiche (binocoli soprattutto) che
potenziano la vista; dunque non lasciate mai a casa il
binocolo, che, soprattutto in questa fase, risulta
indispensabile.
Anche l’udito gioca una parte
importantissima e anche in questo caso può essere
amplificato usando appositi microfoni, direzionali o
omnidirezionali, con cuffiette. L’udito permette di
scovare specie nascoste e difficilmente visibili, con
l’udito un bravo naturalista è in grado, anche bendato,
di individuare tutte le specie, soprattutto di uccelli,
presenti in una zona, senza neanche il bisogno di
vederli. Molto spesso infatti ho trovato specie o anche
nidificazioni utilizzando solo il senso dell’udito.
Per maggiori informazioni sui
suoni della natura e i versi degli animali potete
visitare la sezione apposita di questo sito.
La cosa fondamentale, quando si
utilizza l’udito come senso di ricerca, è
l’addestramento; ascoltare ma non capire ciò che si sta
sentendo è praticamente inutile. Addestrare il proprio
udito è dunque fondamentale per poter identificare ciò
che si sente; il modo migliore per addestrare l’udito è
imparare a riconoscere le vocalizzazioni degli animali e
oggi questo è molto
semplice grazie ai numerosi archivi presenti su
internet.
Tracce e segni di presenza
Altra importante tecnica nella
ricerca dei soggetti è lo studio delle tracce e dei
segni di presenza; questi elementi ci consentono di
individuare la presenza di una specie ma anche di
capirne il comportamento e i movimenti, senza bisogno di
vederla direttamente. Ogni animale può lasciare diverse
tipologie di tracce e segni di presenza, suddivisibili
in poche grandi categorie:
a) Impronte e piste
b) Segni di riproduzione: tane,
nidi, gusci di uova
c) Resti o segni di alimentazione:
resti di prede, segni sulle piante, buche sul terreno
etc.
d) Resti dell’animale stesso: peli,
penne, ossa, aculei etc.
e) Fatte, deiezioni, borre, urina
f) Altro: segni di passaggio,
rifugi temporanei, sfregamenti su tronchi etc.
Come per l’udito è importante
addestrare la vista studiando gli
appositi manuali sulle
tracce degli animali così da imparare a
riconoscere ogni fatta o impronta o segno di passaggio
di animali.
Maggiori informazioni sulle tracce
e segni degli animali si trovano sulla sezione apposita
di questo sito.
Strumentazioni
Come abbiamo già visto in
precedenza per la ricerca di soggetti e successivamente
per il loro monitoraggio si usano apposite attrezzature
che vanno dalle ottiche (binocoli e cannocchiali) ai
visori notturni, dalle videocamere e microcamere alle
foto-videotrappole, dai microfoni agli amplificatori
acustici. Tutta questa strumentazione consente di
individuare i soggetti con maggiore facilità e una
dotazione minima di queste attrezzature dovrebbe sempre
essere presente nell’equipaggiamento di un bravo
fotografo naturalista o video maker.
Maggiori dettagli
sull'attrezzatura da ricerca si possono trovare nel
prossimo capitolo.
Studio sul campo
Una volta individuata la presenza
della specie che si stava cercando, è spesso necessario
studiarne i comportamenti per esempio vedere da dove
arriva, come arriva, a che ora arriva, cosa fa quando
arriva, quanto tempo rimane, verso che direzione va via
e così via. Queste informazioni saranno molto utili
successivamente per fotografare al meglio la specie.
Solitamente per ottenere queste
informazioni sono sufficienti delle fototrappole in
modalità video; il video infatti fornisce una maggior
quantità di informazioni rispetto alle foto. In alcune
situazioni è sufficiente invece l’osservazione diretta,
con o senza ottiche, per studiare i movimenti e
abitudini dei soggetti.
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Il set fotografico
E' un posto, più o meno grande,
dove il fotografo prepara tutto ai fini di scattare
delle foto di un certo tipo
Nel set fotografico il fotografo
controlla tutto:
-attrattivo per l'animale
(posatoio, cibo, nido etc)
-nascondiglio
-luce naturale e artificiale
-substrato
-sfondo
-posizionamento delle altre
eventuali attrezzature
Si parte da una idea, ad
esempio fotografare una certa specie in un certo modo (ricordare
che i bravi fotografi sono quelli che partono prima
dalla idea di una foto e poi la realizzano e non
viceversa)
La bravura del fotografo nell'uso
dei set è quella non solo di trovare l'animale
(conoscenze naturalistiche) ma anche quella di
"manipolare" l'animale, sempre ponendo in primo piano
l'etica e quindi evitando disturbi o danni. In realtà la
"manipolazione" dell'animale non è quasi mai
artificiale, non stiamo parlando qui di animali in
cattività, semplicemente l'animale farà ciò che gli
viene spontaneo fare, non viene "forzato" (per es da un
addestramento) a fare certe cose, la bravura sta nel
fare in modo che l'animale faccia ciò che il fotografo
vuole.
Preparazione dei set fotografici
Molto spesso si interviene sulla
situazione per avere maggiori possibilità fotografiche,
creando un set, semplice o complesso, per esempio
posizionando un semplice posatoio, o alimentando
artificialmente, posizionando un capanno o nascondiglio
etc. Esistono molteplici tecniche per creare i set
fotografici, e verranno descritte successivamente in
questo manuale.
Nonostante l’esperienza capita di
frequente che sia necessario apportare correzioni e
modifiche al set fotografico ed è importante dunque
monitorare il suo funzionamento per capire se lavora
bene o meno, se è necessario modificare qualcosa o no.
Il semplice fatto che un set
funzioni non vuol dire che esso sia pronto per scattare
le foto; se per esempio avete trovato il soggetto, avete
posizionato il posatoio, lo avete monitorato e avete
visto che il soggetto usa quel posatoio, in base al tipo
di foto che si vorrà fare spesso è necessario ancora un
ulteriore passo cioè abituare il soggetto allo scatto,
alla presenza di una persona nel capanno o al suo odore
ma anche eventualmente ai flash e altre attrezzature che
compongono il set.
Monitoraggio e test del set fotografico
Anche in questa fase dunque servono
delle attrezzature per monitorare il set fotografico e
per abituare i soggetti:
-ottiche: principalmente binocoli
ma anche cannocchiali sono utili sia nella fase di
studio che nella fase di monitoraggio dell’eventuale set
fotografico
-foto-videotrappole compatte: sono
uno strumento utilissimo e fondamentale nella quasi
totalità dei casi, sia per lo studio dei soggetti che
per il monitoraggio del set fotografico, lavorano in
autonomia, di giorno e di notte fornendo una enorme
quantità di informazioni che sarebbe difficile
raccogliere in prima persona.
-videocamere (anche IR per animali
notturni): nel caso di animali molto veloci o in volo
però le foto-videotrappole compatte sono inadatte perché
troppo lente, in questi casi risultano molto più utili
delle videocamere per la ripresa continua e nel caso di
soggetti/set fotografici notturni è importante che
queste videocamere siano dotate di infrarossi. Una foto-videotrappola compatta per esempio non è in grado
di filmare in tempo un pipistrello che passa a bere su
una pozza d’acqua o un barbagianni che entra o esce in
volo dalla finestra di un casolare; invece con una
videocamera si opera in registrazione continua per 2-4
ore dopo l’imbrunire e riguardando con attenzione il
video registrato sarà possibile scovare anche gli
animali più veloci.
Finalmente si arriva all’ultima
fase, quella finale, lo scatto. In questa fase si
raccolgono i risultati di tutto il lungo lavoro
precedente ed è, come è facile immaginare, il momento
più bello. Non sempre però si arriva a questa fase
purtroppo, spesso infatti capita che nonostante lo
studio e il lavoro di ricerca non si arrivi a poter poi
eseguire gli scatti desiderati.
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