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Tracce e segni di presenza degli animali: introduzione

 

 

Quante volte vi è capitato andando in giro per boschi di trovare tracce di animali ed esservi chiesti di chi potessero essere? Questa è una cosa che succede spesso a chi va per natura anche se generalmente non si riescono a notare tutte le tracce e i segni di presenza degli animali, ma un occhio attento può individuare diversi segnali che indicano il passaggio di un animale, non solo le impronte ma anche un ciuffo di peli, una piuma, un vecchio nido abbandonato, una fatta, una noce bucata etc. Le tracce e i segni non solo ci indicano la presenza di una specie in un determinato luogo ma possono dirci molto anche sulla sua etologia, su cosa mangia, sulla riproduzione etc. Chi va per natura rimane frequentemente deluso perché non riesce a osservare Cervi, Volpi o Lupi, nella maggioranza dei casi si vedono solo gli uccelli; il motivo è semplice, a parte il fatto che le specie di Uccelli sono più numerose rispetto ai Mammiferi, questi ultimi hanno una vita prettamente o esclusivamente notturna e risultano dunque più difficili da avvistare di giorno; ma i Mammiferi lasciano molti segni della loro presenza o del loro passaggio e un occhio attento saprà individuarli e riconoscerli.

L’arte di riconoscere le tracce degli animali ha origini molto antiche, già gli uomini primitivi durante la caccia avevano bisogno di “tracciare” gli animali per trovarli, seguendo le loro piste e tutt’oggi questa tecnica si ritrova ancora in tribù che vivono isolate dalla civiltà e basano la loro sopravvivenza anche sulla caccia. Ma la conoscenza delle tracce animali non è da mettersi in relazione solo con la caccia, anche il semplice appassionato che va in giro per natura può essere incuriosito dalle tracce e segni di presenza che trova, così anche i naturalisti, gli zoologi, i fotografi naturalisti spesso fanno uso della conoscenza sulle tracce degli animali per i loro studi o per realizzare foto o video naturalistici; alcune tecniche di monitoraggio infatti si basano sulle tracce, basti pensare allo “snow tracking” utilizzato per monitorare i lupi o altre specie di carnivori.

Come dicevamo gli animali possono lasciare diverse tipologie di tracce nel loro percorso, nei paragrafi successivi elenchiamo brevemente quali sono le tipologie principali (ciascuna di esse verrà poi approfondita nei prossimi numeri della rivista):

 

-Segni di passaggio: impronte, piste, percorsi, passaggi

Impronte e piste sono le tracce più facilmente osservabili di solito anche dai semplici appassionati; un insieme di impronte forma una pista anche se raramente e solo in particolari condizioni si può osservare una pista intera (ad esempio  sulla neve); le piste solitamente formano dei percorsi ben battuti e facilmente riconoscibili, dove passano più animali e di più specie. Spesso la singola impronta non consente di identificare con esattezza la specie di appartenenza ma la pista fornisce più dettagli e consente di risalire in modo più preciso alla specie.

Vai alla sezione "Orme, piste e passaggi di animali"

 

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Pista di lupo. Il fango come la neve offre un ottimo substrato dove le tracce si imprimono molto chiaramente. A volte da una sola impronta è difficile riconoscere la specie esatta, come nel caso del lupo; ma una pista come quella raffigurata in foto offre maggiori informazioni che consentono una identificazione più precisa.

 

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Anche la sabbia è un buon substrato dove trovare tracce di animali anche se spesso non impresse in maniera chiara. In questa foto è raffigurata una pista di Coniglio selvatico.

 

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L’involo di un merlo sulla neve

 

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-Marcature territoriali, fatte, escrementi etc.

Molti animali sono territoriali, cioè all’interno dell’habitat in cui vivono hanno un territorio ben preciso che, soprattutto durante il periodo riproduttivo, viene difeso in vari modi; gli Uccelli per esempio demarcano il territorio usando i loro canti; tra i Mammiferi anche il cervo o il lupo marcano anche acusticamente i loro territori. Ma non c’è solo la voce per segnare i confini dei territori, molti Mammiferi marcano anche olfattivamente il perimetro dei loro territori attraverso gli ormoni prodotti da apposite ghiandole o attraverso le fatte (escrementi) o l’urina.

Vai alla sezione "Escrementi, fatte, deiezioni e borre"

 

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Una fatta (di Lupo, in questo caso) su un cespuglio o su una roccia, bene in vista, solitamente ha anche uno scopo di demarcazione territoriale; la posizione sopraelevata aiuta meglio a diffondere i segnali olfattivi.

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Tipica fatta di Lupo; si riconosce facilmente dalla fatta di un cane in quanto quella del Lupo ha un elevato contenuto di peli e da questi è anche a volte possibile riconoscere di quali prede si è alimentato.

 

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-Segni di alimentazione

Molte specie di animali lasciano segni dei loro pasti, si pensi ai vari gusci di ghiande, noci, nocciole rosicchiati dalle diverse specie di roditori (Scoiattolo, Ghiro, Ratto, Topi etc) o alle carcasse di prede uccise dai predatori (Lupi, Rapaci etc), ma anche le buche sul terreno prodotte da tassi, istrici o cinghiali alla ricerca di radici sono segnali che ci indicano la loro presenza. Ma i segni di alimentazione non sono solo questi; il pasto infatti viene digerito e l’organismo espelle i resti indigeriti sotto forma di escrementi (tecnicamente chiamati “fatte” nei Mammiferi e “deiezioni” negli Uccelli) o, nel caso degli Uccelli, anche sotto forma di “borre” (o “boli”); una borra è una pallottola più o meno compatta, rigurgitata attraverso la cavità orale, che contiene tutte le parti non digerite delle prede (ad esempio squame di pesci e loro scheletri negli Uccelli piscivori oppure pelo, penne, ossa e crani negli Uccelli rapaci notturni e diurni).

Vai alla sezione "Resti di pasti e segni di alimentazione"

 

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Se trovate delle noci o nocciole incastrate e spaccate in questo modo è sicuramente stata opera del Picchio rosso maggiore.

 

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Le “spiumate” sono solitamente opera di rapaci diurni (Poiana, Sparviere, Astore, Falco pellegrino etc), ma a volte possono essere opera della volpe; un piccolo trucco per capire chi è stato l’autore è guardare i calami delle penne, se sono solo leggermente piegati ma integri è stato un rapace diurno mentre se sono tagliati di netto molto probabilmente è stata la Volpe.

 

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Una grossa cavalletta infilzata su una spina è sicuramente opera dell’Averla piccola; questi uccelli Passeriformi sono dei predatori molto simili ai rapaci; ma poiché non hanno la forza per smembrare una grossa preda sono soliti infilzarla sulle spine per far macerare le carni e per avere un supporto migliore durante le operazioni di smembramento.

 

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-Riproduzione: tane, nidi, rifugi, uova

All’interno del territorio ogni specie animale si riproduce;  alcune specie di Mammiferi come il Tasso scavano delle tane, gli Uccelli invece in genere costruiscono dei nidi sebbene molte specie depongano le uova o partoriscano direttamente a terra o in cavità naturali. Tane, nidi e uova sono tracce molto interessanti, essi infatti indicano non solo la presenza di una specie in un dato luogo ma anche che questa specie vi si riproduce.

Vai alla sezione sui "Segni di riproduzione, nidi, tane, uova"

 

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Non solo gli Uccelli costruiscono nidi. Alcuni piccoli mammiferi come il Moscardino costruisce nidi di muschio che utilizza nel periodo primaverile/estivo.

 

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Alcune specie di Uccelli non costruiscono il nido ma depongono le loro uova direttamente sul terreno come il Succiacapre, le cui uova sono raffigurate nella foto.

 

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-Resti e tegumento: palchi, peli, penne, aculei, ossa, crani

I palchi degli ungulati, i peli dei mammiferi, gli aculei dell’Istrice o le penne degli uccelli sono tutti annessi cutanei che vengono sostituiti periodicamente per essere rinnovati; una volta che vengono persi sul terreno non è difficile trovarli e imparare a riconoscerli per capire la specie di appartenenza. Nei casi estremi, dopo la morte per cause naturali o per predazione, di un animale vertebrato rimane lo scheletro; mentre è più difficile risalire alla specie da un semplice femore o vertebra, invece il cranio consente un’identificazione più precisa; si pensi ad esempio agli ornitologi che analizzando i crani dei micromammiferi trovati dentro le borre riescono a ricostruire l’alimentazione dei rapaci notturni come il Barbagianni o l’Allocco.

Vai alla sezione "Resti animali: palchi, peli, penne, crani etc"

 

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Una penna (remigante primaria) di Poiana comune

 

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I Cervi maschi adulti perdono i loro enormi palchi a fine inverno, ogni anno. Con un può di fortuna e costanza non è difficile ritrovarli. In questo caso il palco è stato ritrovato su una superficie fangosa dove sono rimaste impresse le impronte del predatore del cervo, il Lupo.

 

Altre sezioni:

-Cura del corpo e benessere personale

-Studiare e collezionare le tracce degli animali

-Schede specifiche

 

 

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